sciupa1ilippo Braccini, in arte Sciupete, e, nei suoi derivatiSciupato, Sciupa, Sciupetti, ma anche Bugolo, Filo, Dito eFilozio, nasce nel popoloso borgo di Sant’Agostino. Di famiglia d’arte, nipote dell’indimenticato Balenella, raccoglie in sé la saggezza, la spontaneità, la voglia di divertirsi tipica dell’Eugubino di una volta. Lo potete vedere spesso in giro con una vespa bianca, alla Moretti (il regista, non il capodieci) ed un vistoso casco giallo, ma se volete essere sicuri di incontrarlo, andate nella piazzetta di San Martino verso le 19 e cercatelo in uno dei bar del medioevale quartiere…  Come si capisce dai soprannomi la sua  mole è imponente,  grazie soprattutto alle varie cene e merendelle che Filippo raramente si perde che spesso organizza. Come molti eugubini, oltre alla passione per lemagnate in compagnia, associa quelle, spesso complementari alla prima, del cero e del calcio: vero animatore della Manicchia di Sant’Agostino, è il primo ad organizzare e sovrintendere, soprattutto nella parte culinaria, le tante manifestazioni eno-gastronomiche legate alla Festa. C’è però da dire che, proprio per questo, riceve spesso i rimbrotti dell’amministratore finanziario della Manicchia, prof. Massimo Morelli (detto Pimpanza), in quanto la sua “amatriciana”, esageratamente ricca e gustosa, va sempre al di là del più cospicuo ed immaginabile budget messogli a disposizione…  Celebre ed ormai appuntamento fisso del folklore eugubino, la sua frittatarognosa, cotta utilizzando come padella una pala da muratore, precedentemente sterilizzata con il fuoco appiccato con una sedsciupa2ia, ahimè, di casa. Non meno famosi i suoi duetti con l’amico Moretti (il capodieci, non il regista) sulle note dell’Indoratore, con i quali è in grado di intrattenere un sempre più numeroso pubblico per un’ intera serata, mediante fantasiose improvvisazioni in rima, nella migliore tradizione del Talkin’ Blues.
Il calcio, altra sua grande passione: dopo averlo praticato da piccolo, nel Victoria – Sant’ Agostino “Me faceono entrà solo per fa la barriera” è solito ricordare Sciupete, ora si limita a qualche sporadico torneo estivo con gli amici: classici sono i suoi pantaloni della tuta rimboccati alle ginocchia, mentre solo ultimamente  ha sostituito le polacchine avana con le più moderne scarpe da tennis. Ma la sua passione si esprime pienamente nel tifo, nel quale Filippo si esalta. Di chiara fede granata, segue con molta attenzione il Gubbio, soprattutto nelle  trasferte, che vengono da lui trasformate in vere e proprie gite fuori porta con tanto di luculliano pic-nic; tant’è vero, che nel periodo estivo è sempre molto ansioso di sapere in quale raggruppamento verrà inserita la compagine rossoblù, non tanto per valutare le potenzialità delle squadre rivali, bensì per sapere che tipo di esperienze culinarie lo aspettano, “C’hanno messo sul girone del pesce o su quello del capriolo???” è solito chiedere con impazienza…  È soprattutto nelle manifestazioni di supporto alla squadra rossoblu che Sciupete da sfogo alla sua originalità. Dopo avere festeggiato la promozione in C2 con una vistosa maschera carnascialesca che impediva il suo riconoscimento anche ai più intimi, è sceso in campo ed ha consegnato al bomber “Pino” Lorenzo un ramo di pino con tanto di pigne, provocando il sorriso stupefatto dell’aitante centravanti calabrese, incredulo in anni ed anni di carriera che gli sarebbe capitata un’esultanza simile.

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