
SE FAI LA GUERRA COMMERCIALE ALLA CINA, TI FAI MALE!
Mai avrei pensato che in uno scontro USA–CINA avrei fatto il tifo per la Cina, ma è così. Del resto, è normale fare il tifo contro gli spavaldi. Ma stavolta gli arroganti si sbattono veramente male.
È paradossale, ma come sostiene l’economista Adam Posen, in una guerra dei dazi è in vantaggio chi esporta di più.
Questo perché il denaro è fungibile, le merci no. I cinesi hanno un surplus commerciale sugli USA di 263 miliardi di dollari. Con la guerra commerciale, quindi, la Cina perde soldi. Gli americani, invece, perdono beni e servizi che non sono in grado di produrre in modo competitivo: certamente non subito e non si sa quando. Il mercato americano rappresenta solo il 14% dell’export cinese, sostituirlo è tutt’altro che impossibile.
Invece, per l’America vale l’esatto contrario: i beni che importa non sono rapidamente sostituibili come il denaro, e forse non sarà mai in grado di produrli a prezzi accessibili. Per questo, industrie e cittadini affronteranno presto carenze di beni necessari, alcuni dei quali sono insostituibili nel breve periodo.
Alcuni esempi: il 40% degli iPhone, l’80% dei condizionatori, il 75% delle bambole e delle biciclette sono prodotti in Cina, e se alle famiglie togli i cellulari, le fai schiattare dal caldo e gli raddoppi il prezzo dei giocattoli per i loro figli, è normale che si incazzino.
Tutte queste cose si potranno forse fare anche in America, forse, ma di sicuro ci vorrà molto tempo e saranno molto più costose.
Per il momento, Trump alterna retromarce ridicole sui dazi a richieste di pazienza rivolte ai propri elettori, ma si sa: il popolo è molto volubile, soprattutto se gli tocchi le tasche.
