È POSSIBILE RIDURRE LA FORBICE TRA RICCHI E POVERI?
La chiave di tutto sta proprio nella risoluzione di questa enorme disuguaglianza tra ricchi e poveri, a cui non fa eccezione l’Italia.
Grave è che più si va avanti e più la forbice si allarga, anziché ridursi.
Siamo alla vigilia dell’entrata di grandi innovazioni tecnologiche, tra cui l’intelligenza artificiale, che elimineranno ancora più i lavori manuali. Il problema è che i vantaggi di automazione e tecnologia dovrebbero servire per lavorare di meno, ma guadagnare tutti.
Però siamo in un circolo vizioso, chi fa scoperte tecnologiche o inventa nuove forme di servizi, le utilizza per se stesso, per il proprio profitto. Come si può interrompere questo processo? Senza l’obiettivo della ricchezza, gli imprenditori e gli uomini in genere si sforzerebbero allo stesso modo per migliorare? Se si mettesse un limite ragionevole alla forbice tra lo stipendio del capo di un’azienda e l’ultimo degli operai, le performance aziendali sarebbero le stesse? Ho grande sfiducia della natura umana, portata all’avidità e all’egoismo, ma questo dovrebbe essere l’obiettivo primario di ogni paese civile del mondo.