PRESCRIZIONE: QUAL È IL MALE MINORE?

Nel grosso dibattito sull’abolizione della prescrizione, si contrappongono due diversi timori. Da una parte chi teme che un colpevole non venga punito, dall’altra che un innocente resti all’infinito sotto processo. È chiaro che l’ideale sarebbe che i processi terminino in tempi umanamente accettabili, ma questo almeno oggi in Italia sembra impossibile. A questo punto, c’è chi pensa che togliendo la prescrizione, i processi si velocizzeranno, perché saranno inutili le meline delle difese tese ad allungare i tempi, proprio per puntare ad essa. C’è invece chi pensa il contrario, cioè che senza rischio di prescrizione, i giudici se la prendano pure più comoda. Va comunque detto per completezza che, da sempre, per reati gravi non esiste la prescrizione e che, secondo la nuova legge, la prescrizione viene abolita solo dopo una sentenza di primo grado.
In questo dibattito, in cui sono legittime le ragioni di tutti, occorre valutare quale sia il male minore e credo che su questo non ci siano dubbi: preferisco 100 colpevoli liberi piuttosto che un innocente perseguitato e accusato. È da sempre il mio incubo peggiore.