ROTATORIE IN BICI – UOMINI E DONNE

Da una mia personale statistica (che ritengo comunque attendibile), ogni volta che affronto in bici una rotatoria e NON ho la precedenza:
> 8 conducenti uomini su 10 MI FANNO PASSARE
> 8 conducenti donne su 10 NON MI FANNO PASSARE
Sono sempre molto attento a questa situazione stradale e ne ho dedotto che le donne hanno una maggior propensione al rispetto delle regole, sia proprio che altrui. Insomma sono molto più intransigenti degli uomini. Gli uomini tendono invece a comprendere maggiormente la situazione e ad interpretarla in modo più flessibile.
P.S. Ovviamente, io ad un ciclista in rotatoria darei sempre la precedenza…

NELLO SPORT C’E’ TUTTO, IL BELLO E IL BRUTTO!

Qui sotto ho messo insieme le immagini che più mi hanno emozionato, nel bene e nel male, in questi due giorni sportivi.
Sopra l’abbraccio tra due amici storici che va molto al di là di una partita di calcio seppure importante. In quell’abbraccio c’è amore, amicizia, orgoglio, voglia di lottare insieme per far vincere l’Italia, ma soprattutto la vita.
Sotto un’idiota assoluta che, per il proprio esibizionismo, al Tour de France ha causato una rovinosa caduta di gruppo che avrebbe potuto provocare danni gravissimi, persino qualche morto. Ora è ricercata dalla polizia perché se l’è data a gambe, anche se non credo che una simile idiota sia in grado di capire la cazzata che ha fatto.
Lo sport è un concentrato di fatti e di emozioni accelerato, dove si riescono a ritrovare tutte le cose belle e brutte che la vita ci propina.

LO SPIRTO DEL CALCIO ALLA ROVESCIA!

Premetto che ieri tra le tre pretendenti alla Champions tifavo Napoli, sia perché unica squadra del Sud, sia per la simpatia verso Gattuso, allenatore corretto e uomo vero. Tuttavia, mi hanno molto infastidito le assurde critiche verso Juric, allenatore dell’Hellas Verona, reo di aver “onorato troppo seriamente l’impegno sportivo” (nonostante la sua squadra non avesse nulla in ballo), causando la sorprendente esclusione del Napoli. Juric ovviamente si è incazzato come un riccio con i giornalisti Sky, solo per aver pensato una simile accusa.
A parte il fatto che ci sono precedenti calcistici di campionati persi all’ultima giornata contro squadre scalcinate o senza obiettivi (Roma-Lecce, Perugia-Juventus, Lazio-Inter, ecc.) e che lo stesso Milan quest’anno aveva messo a rischio la qualificazione pareggiando alla penultima in casa con il Cagliari già salvo, trovo sconcertante che sia ritenuta “anomala” la serietà sportiva di una squadra che onora l’impegno fino all’ultimo. Non è un caso, forse, che gli scandali “Calcioscommesse” del 1980 e “Calciopoli” del 2006 siano avvenuti proprio in Italia. Chi è causa del suo mal, pianga se stesso!

CINGOLANI FANS’ CLUB !

Invito, chi sia interessato concretamente alla transizione energetica, a leggere questa ampia intervista del Ministro Roberto Cingolani. Apolitico, concreto, apprezzato da tutti i partiti, ha le idee chiare su cosa occorra fare per far restare l’Italia agganciata al treno del futuro e ai paesi più evoluti del mondo. Cingolani, che è considerato lo scienziato del futuro sostenibile e dell’ambiente, parla chiaro e sfata tanti tabù:
1) Stop al Nimby, cioè a coloro che si godono le comodità del progresso (auto, energia, acciaio, medicine, case, strade, hi-tech, cibo, ecc.) ma non vogliono che il progresso sia prodotto nel proprio territorio;
2) Ambientalismo è crescita e non decrescita;
3) Necessità di velocizzare i tempi delle autorizzazioni (in Italia servono 4-5 anni mentre in Germania bastano 6 mesi).
4) Sì al nucleare a fusione;
5) I termovalorizzatori sono preferibili alle discariche e contrastano il traffico illecito di rifiuti gestito dalle mafie. In Italia continuiamo a spedire all’estero i nostri rifiuti pagando 200 euro alla tonnellata.
Ecco, se vi piace veramente Cingolani, Cingolani è questo. Speriamo che ce la faccia.

QUANT’E’ BELLA GUBBIO!

Varie notizie nuocciono al turismo di Gubbio, io cerco invece di mostrare quanto sia magnifica la nostra città.

È stata una bella soddisfazione che questo mio scatto del 14 maggio sia stato scelto come foto del giorno da ben 4 pagine Instagram italiane, raccogliendo migliaia di like.

Abbiamo una città bellissima e dobbiamo farla apparire per come realmente è.

1° MAGGIO, FESTA DEI LAVORATORI: DIFENDIAMO IL LAVORO E LE CONDIZIONI PER CREARLO!

Questa Festa é sempre stata il simbolo delle grandi conquiste in termini di diritti, sacrosanti, che i lavoratori hanno ottenuto nel tempo. In passato, quando i lavoratori venivano sfruttati, il lavoro abbondava perché serviva molta più manodopera. Oggi il problema è del tutto diverso: i diritti e le tutele ci sono, ma manca la cosa più importante: il lavoro. Quindi si parla di diritto al lavoro, lo dice anche l’art.1 della Costituzione. Ma quale lavoro? Chi può garantire lavoro? Perché molte aziende scappano o delocalizzano? Se veramente vogliamo difendere il diritto al lavoro (che non può essere solo statale!), creiamo le condizioni affinché l’Italia torni ad essere un paese attrattivo per chi vuole investire, perché oggi non lo è più. I problemi che ci rendono meno competitivi li conosciamo bene: burocrazia, costi dell’energia, elevata fiscalità e crisi del principio di legalità.

LA STATISTICA È IL VERO VACCINO CONTRO LA PAURA

Dire che i benefici del vaccino AstraZeneca contro il Covid-19 superano i rischi è sin troppo riduttivo.
Come al solito, per sfatare paure e pregiudizi su ciò che non si conosce è utile affidarsi ai numeri, su cui poco c’è da discutere. Ovviamente si tratta di statistica. Numeri freddi che aiutano a comprendere come oggi non abbia assolutamente senso aver paura di vaccinarsi.
Ebbene, da uno studio dell’Università di Sidney, è emerso che la possibilità di morire dopo aver effettuato il vaccino AstraZeneca è di 1 su 2.500.000 (2,5 milioni).
Se uno non si rendesse conto di quanto sia poco probabile, basta pensare alla probabilità che abbiamo ogni giorno di morire in migliaia di altri modi. Per esempio:
• Cadendo dal letto: 1 su 750.000
• Cadendo dalle scale: 1 su 2 milioni
• Venendo investiti da un treno: 1 su 1 milione
• Annegando nella vasca da bagno: 1 su 685.000
• Venendo colpiti da un fulmine: 1 su 3.000
• Ancora più probabile è venire sbranati da un cane, morire per la puntura di un insetto, giocando a calcio, per un’uscita in bicicletta troppo intensa (Lo sapevo!!!) o per incidente stradale.
Mio Dio! Che facciamo? Ci barrichiamo in casa? È inutile, perché potremmo comunque morire per un incendio, per una fuga di gas, per una scossa di terremoto o per la caduta di un meteorite sul tetto di casa…

LE DISUGUAGLIANZE DEL COVID

Purtroppo i danni che il covid sta causando hanno un’aggravante: la disparità con cui hanno colpito. Non parlo della quesitone sanitaria che forse è quella più immediata e facile da capire, perché tutti i giorni abbiamo numeri e dati che la evidenziano. Mi riferisco soprattutto all’emergenza economica e sociale che sta colpendo solo alcune categorie.
Economicamente parlando, mentre farmacie, negozi alimentari e supermercati, ecc. ci stanno pure guadagnando, ci sono categorie in ginocchio, tra tutte metto hotel, bar e ristoranti, agenzie viaggi e attività legate al turismo, ma anche le palestre e tutte le attività sportive, artistiche e ricreative. Dal blocco di queste ultime attività a mio avviso dipende anche una gravissima crisi sociale che sta causando danni forse superiori alla perdita di vite umane.
Un vero e proprio disagio che sta colpendo i giovani, che forse sono le vittime sociali più colpite dall’emergenza covid. Se guardo dentro casa mia con un attento esame di coscienza, mi accorgo che a me è cambiato poco, pochi sono i sacrifici a cui sono tenuto. Lavoro regolarmente e continuo a coltivare le mie passioni preferite. Certo, mi mancano un po’ le cene al ristorante con gli amici, qualche viaggetto, ma per il resto sto benissimo. Mia moglie, insegnante di danza, è un anno che non lavora e per fortuna che ci sono io, perché i sussidi, quando arrivano, sono vergognosi. Ma il suo disagio è soprattutto psicologico, l’essere cioè tra quelle poche attività a cui è stata cambiata la vita, il non poter lavorare. I miei figli, di 8 e 13 anni, sono le vittime maggiori. A loro è stata strappata del tutto la socialità che a quell’età é fondamentale. Niente scuola, niente sport, niente danza, poco o niente amici e aggregazione, le gite scolastiche che tutti serbiamo tra i ricordi più cari. A me 1-2 anni di restrizioni poco fanno, ma a loro sono stati strappati per sempre 2 anni fondamentali che non recupereranno mai e di cui temo saremo costretti in futuro a pagare seriamente le conseguenze.

IL NAUFRAGAR M’E’ DOLCE IN QUESTO ACQUARIO…

Questo che vedete è l’acquario da 72 litri in cui tengo alcuni pesci rossi, purtroppo presi anni fa dai miei figli alla fiera di San Giovanni. Non riuscivo a vederli in un contenitore di plastica da 5 litri e così ho acquistato questo più grande. Lì per lì, mi è sembrato che i miei pesci rossi fossero dei privilegiati, poi ho comunque concluso che pure loro stiano facendo una vita di merda, come tutti gli altri. Insomma, mangiano, dormono, non hanno predatori, ma comunque vivono in un mondo limitato, in soli 72 litri d’acqua appunto. Certo, i pesci non se ne rendono conto, ma comunque io che da fuori posso capire cosa sia la libertà, so che stanno facendo una vita di merda, non avendo la possibilità di conoscere altro. Ogni volta che penso a loro, tuttavia, mi viene il dubbio se pure noi non stiamo vivendo in un acquario, seppure grande, ma sempre limitato. Magari, penso, ci sarà uno che ci guarda da fuori, dal suo mondo più grande e ci compatisce per la vita misera e limitata che stiamo vivendo. Immediatamente dopo, tuttavia, rifletto che solo una grande mente libera potrebbe immaginare tutto questo meccanismo vizioso. Cioè, il nostro pensiero e la nostra intelligenza possono comunque renderci liberi di viaggiare e immaginare all’infinito. E magari lo possono fare pure i miei pesci rossi. Poi, dopo tutto questo pensare, mi fermo per non impazzire. E il naufragar m’è dolce in questo acquario…

QUELL’IRRESPONSABILE DI RENZI!

Partiamo dalla fine. La probabile se non scontata fiducia al governo Draghi. Si potranno avere opinioni diverse e contrarie, ma certamente Draghi oggi rappresenta per l’Italia la figura più autorevole e capace per guidare un paese in pieno naufragio politico nel mare più tempestato del dopoguerra, per una pandemia epocale e la conseguente crisi economico sociale. Serviva un timoniere abile ed esperto e Draghi lo è, universalmente riconosciuto. Quindi il paese non ha che da guadagnarci da questa situazione, mettendo così alle spalle un governo barcollante e poco efficace, figlio delle contraddizioni di base delle componenti politiche che lo supportavano. Attenzione, qualcuno già paventa un bagno di sangue in termini di sacrifici, come al tempo del governo Monti, ma ora lo scenario è diametralmente opposto. Monti, al tempo, dovette tagliare per risorse insufficienti, Draghi dovrà invece gestire i miliardi del Recovery Fund, che rappresentano la più grande cifra di sempre a disposizione del nostro paese. Il problema è che però tra incapacità, burocrazia, litigi e mancanza di visione complessiva del precedente governo, questi miliardi sarebbero rimasti nel cassetto. Draghi sarà chiamato a questa gravosa sfida e ci auguriamo per il bene del paese che ne uscirà vincitore.

Bene, appurato ciò, vediamo come si è arrivati a questa soluzione che a questo punto appare l’unica percorribile.

Tutti unanimemente attribuiscono questa “grande irresponsabilità” all’odiato Matteo Renzi. L’uomo che con il solo 2% teneva in mano le sorti della maggioranza di governo, infischiandosene della grave crisi in atto e degli italiani, per pura ambizione personale. Tutti, con altrettanta sicurezza (mi ci metto pure io!), avevano giudicato il suo staccare la spina al governo un’autocondanna a morte, un vero e proprio harakiri politico, “Italia Viva è morta!” In realtà ora, nello stesso modo in cui ci si accorge di essere stati vittima di un abilissimo pacco napoletano (li ho visti all’opera, sono bravissimi e degni della mia ammirazione!), come per incanto tutto il restante 98% è stato messo sotto scacco, quasi ipnotizzato.

Renzi non voleva votare (certificando quel 2% che per ora è solo nei sondaggi) ma voleva a tutti i costi sostituire Conte con una figura tecnica autorevole. Obiettivo raggiunto!

La destra, che avrebbe stravinto le elezioni forte della sua apparente compattezza, ora è completamente spaccata dalla figura di Draghi. La Meloni non appoggerà il nuovo governo, per mantenere alto il consenso, ma è isolata. Infatti Salvini si trova con la Lega divisa nella sua contraddizione principale, cioè tra europeisti e sovranisti (i bravi Giorgetti e Zaia da una parte e lui dall’altra), con buona parte del suo elettorato del nord molto vicino allo stesso Draghi. Peraltro, Salvini stesso non è tanto convinto di andare alle elezioni con la Meloni che gli drenerebbe numerosi voti. Forza Italia, invece, appoggerà in massa Draghi, rivendicandone addirittura la primogenitura.

Veniamo al PD, che da quando non c’è Renzi ha perso verve e forza di governo, appiattito dalla pavidità di Zingaretti e dai veti posti dall’alleato M5S, sopportato sempre più a fatica. All’indomani della caduta del primo governo Conte, Zingaretti disse “il voto è l’unica soluzione!” E Renzi tirò fuori dal cilindro il governo Conte Bis. Ora Zingaretti diceva fino a ieri “Conte ter unica soluzione” e ci si avvia a un governo Draghi. Insomma, Zingaretti dimostra mancanza assoluta di visione politica e di non azzeccarne una. Al contrario Renzi dimostra di essere in grado di manovrare il PD anche dall’esterno.

Dulcis in fundo il M5S o quel poco che ne rimane, distrutto prima dall’alleanza suicida con Salvini che gli ha strappato metà elettorato; eroso dalle sue enormi contraddizioni, figlie di un’utopistica carta dei valori, puntualmente smentiti uno ad uno, mese dopo mese, azione dopo azione (urlare è una cosa, governare è un’altra, ora lo hanno capito!); vittima inoltre delle faide interne tra i vari galletti di un vasto pollaio sempre più confuso. In linea teorica Draghi rappresenterebbe il demonio per il M5S, simbolo dei poteri forti, delle banche, dell’Europa e dell’establishment, quindi nessuno dei suoi parlamentari dovrebbe votarlo, ma c’è un “ma” grosso come una casa. Il 95% dei parlamentari grillini è costituito da ignoti “cittadini”, venuti dal nulla e baciati dalla stessa fortuna di chi vince al Superenalotto con un sistema di gruppo, che torneranno nel più assoluto anonimato non appena la legislatura terminerà. Camerieri, disoccupati, studenti, commercianti, steward, insegnanti, tutta gente “normale” e “honesta”, per carità, ma per cui i 500.000 euro da qui alla fine della legislatura rappresentano il guadagno di un’intera esistenza. Secondo voi questi onesti cittadini saranno così autolesionisti e idioti da rinunciarci non votando la fiducia all’ex demonio Draghi? Io credo proprio di no, tanto che già si intravedono in parlamento i primi gruppi di “grillini responsabili per Draghi”… È chiaro che l’appoggio a Draghi causerà l’ennesima spaccatura dell’elettorato del M5S, probabilmente sancendone alle prossime elezioni la quasi totale estinzione.

Alla fine di questa lunga disamina che ho cercato di analizzare con l’occhio dello scacchista, se tutto ciò non è avvenuto per caso, ma per colpa di Matteo Renzi, mi sento di dire che è stato veramente un irresponsabile. Ma un formidabile, spregiudicato e geniale irresponsabile.

W L’ITALIA!

Francesco Zaccagni, 04/02/2021

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