“Vedo cento puttane lassù che mi dicono:
         triplo, triplo, triplo!!!
Cento lesbiche laggiù che mi fanno:
         triplo, triplo, triplo!!!
Oh ye, oh ye, oh ye…
Ma guarda un po’, ma guarda là…
Oh ye, oh ye, oh ye…
Cento frogi lassù…
         triplo, triplo, triplo!!!
Mille maiale quaggiù…
         triplo, triplo, triplo!!!
ecc., ecc.”.

cicci2Non sono versi di Giovenale, né i sonetti lussuriosi dell’Aretino, ma il testo di “Trplo” una nota canzone di Angelo Farneti, detto anche Cicci (il mostro di Scandicci) o Re Cecconi (per la grande somiglianza con il defunto ex calciatore della Lazio), in arte Recec o, da quando ha intrapreso la carriera porno-cinematografica, Camillo Beccari. Classico vitellone italiano, fa di qualsiasi piazza un luogo trappola per le giovani e solitarie turiste in terra eugubina, vedendo la vita con una molto particolare chiave di lettura legata a tre ideali: le donne, le turiste e le ragazze.

Riconoscibilissimo per essere quasi albino, con gli occhi celesti ed il fisico corpulento, lo si può riconoscere senz’altro dalla sua inconfondibile camminata barcollante, d’estate nella terrazza della Funivia, o più frequentemente in Piazza della Signoria. Grazie alla sua cicci3pluriennale presenza nella suddetta piazza, spesso, per approcciare, si erige ad ottima ed acculturata guida turistica. Ad una turista così esplicava le origini del noto complesso architettonico eugubino: “Questo è ‘l Palazzo dei Consoli e l’ha fatto Gattapone, questa è Piazza Grande e l’ha fatta Magnacase (noto costruttore eugubino)…”
Ma dicevo poc’anzi dei suoi ideali di vita protesi tutti al sesso. Infatti ultimamente divenuto stella cinematografica nel genere porno-comico, Re Cecconi ricorda a tutti come abbia intrapreso tale carriera non tanto per soldi, “Ta me me davano vitto, alloggio e tante scopate…”, bensì per passione.  Ad un giovane che gli chiedeva consigli per intraprendere anch’egli suddetta carriera, così si rivolgeva: “Per fa ‘sti filmi ce vogliono solo du’ cose: ‘l cazzo duro e ‘l ciccipipo duro!…” Come dargli torto?

È un personaggio davvero straordinario, come straordinari sono alcuni episodi. Un esempio di grande spirito di adattamento è rappresentato da una sua vacanza di una settimana a Riva del Garda con sole 17.000 lire: “E niente, bevevo ‘nte le fontane, me compravo ‘l pane e la mortadella, per dormì c’erano tante barche…”. Impresa davvero memorabile quando, unico turista al mondo, andò in vacanza in una località vicino Chernobyl subito dopo disastro della centrale nucleare, riuscendo pure a tornare soprappeso…

Una domanda sorge spontanea: “Ma che lavoro fa?” Niente, assolutamente niente. È pensionato al merito di … piazza. Una sua risposta ad un malcapitato che gli offriva un lavoro è emblematica: “Ma con tutti i disoccupati che c’ènno, proprio ta me me offrono ‘l lavoro!?…”. Infine, un altro grande esempio di adattamento e spirito di sopravvivenza, testimonianza di una straordinaria capacità di sintesi, in una situazione che lo vedeva solo, a Riccione, senza soldi per ritornare, con soltanto 200 lire per telefonare. Al che, telefonò a Radio Gubbio in diretta, nella speranza che qualcuno cogliesse l’S.O.S. e lo andasse a prendere, pronunciando solamente due entusiasmanti parole: ”Io, Riccione!”   Io aggiungo: “Solo tu, soltanto tu caro Angelo!…“.

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